Pareti Mobili Divisorie: tipologie, caratteristiche e vantaggi
Negli uffici ibridi del futuro l’unità di misura spaziale è costituita dalle pareti mobili divisorie, elementi indispensabili per dare vita ad ambienti polivalenti. Hai bisogno di trasformare grandi spazi in tante piccole stanze o viceversa? Vuoi poter isolare conversazioni private o team di lavoro? Una parete mobile divisoria ti permetterà di farlo senza lavori di muratura. Ecco come.
Più flessibilità per gli uffici
Tra i trend che hanno investito il mondo dell’office design negli ultimi anni c’è senza dubbio l’idea di ufficio ibrido.
Si tratta di uno spazio di lavoro che consente al singolo lavoratore non solo di decidere di lavorare in parte a casa e in parte in ufficio, ma anche di adottare in ufficio la modalità di lavoro prediletta e/o più adatta all’occasione, in base agli impegni del giorno o della settimana e della necessità o meno di collaborazione con altri membri del team.
E contemporaneamente permette alle aziende di rivoluzionare in modo più facile e meno costoso la planimetria dell’ufficio quando dovesse essere necessario.
L’ufficio ibrido è perciò una risposta alla richiesta da parte dei lavoratori di maggiore flessibilità, sia oraria che spaziale. I vantaggi di un modello del genere sono innegabili e riguardano sia le aziende che i lavoratori. Un ufficio ibrido consente infatti di aumentare la soddisfazione e la produttività dei lavoratori e di ridurre il tempo e i costi necessari a operare ristrutturazioni o ri-disposizioni dell’arredamento interno.
Tra gli elementi imprescindibili per dare vita a un ufficio ibrido ci sono senza dubbio le pareti mobili divisorie, che, a seconda delle tipologie, possono essere spostate, assemblate e disassemblate per accompagnare le necessità dell’azienda e di chi ci lavora.
Cosa sono le Pareti Mobili Divisorie?
Le pareti mobili divisorie sono in genere partizioni o pannelli che segmentano una stanza innalzandosi dal pavimento al soffitto e che possono essere regolate o spostate per modificare la struttura di uno spazio.
Si tratta di pareti leggere e più semplici da muovere, assemblare e disassemblare rispetto a un muro o a una parete di cartongesso o in muratura.
Il loro scopo è infatti generalmente di trasformare un singolo spazio in spazi più piccoli con il minimo sforzo, per esempio per suddividere un open space in sezioni più contenute e più adatte a meeting, videoconferenze, seminari o semplicemente alla concentrazione e alle conversazioni private.
Open space o ufficio privato? Pro e contro di ogni scelta
Nato negli anni '90 con le prime dotcom (le startup del mondo digital) nella Silicon Valley e poi esportato in tutto il mondo, l'open space è diventato ben presto quasi un vero e proprio modello di lavoro.
Le pareti mobili devono perciò essere progettate su misura per lo spazio cui sono destinate e, in alcuni casi, sono modulari, fornite in sezioni di dimensioni e design per lo più uguali che si agganciano eventualmente tra loro.
Quelle più strutturate, che siano fisse o compattabili, richiedono l’assemblaggio in loco da parte di una squadra di esperti.
Non tutte le pareti mobili sono necessariamente divisorie. Esistono per esempio pareti mobili in ufficio che ospitano archivi di libri, documenti oppure oggetti e che si scostano da una parete portante o l’una dall’altra all’occorrenza.
Quando non utilizzate, sono compattate l’una accanto all’altra. La soluzione permette contemporaneamente di sfruttare al meglio lo spazio a disposizione, di mantenere ordine e di proteggere documenti sensibili da occhi indiscreti.
Tuttavia, come abbiamo detto, nell’ambito di un ufficio ibrido una parete mobile esplica tutto il suo potenziale quando ha una funzione divisoria.
Tante tipologie di Pareti Mobili per Ufficio
Come ormai sappiamo bene, praticamente ogni arredo da ufficio può essere declinato in tipologie diverse a seconda delle specifiche esigenze del cliente.
Le pareti mobili non sono da meno: ne esistono infatti di più tipologie a seconda della struttura, del materiale, del modo in cui vengono spostate e in cui si reggono in piedi.
Ecco le tipologie più diffuse:
- Pareti mobili divisorie. La tipologia base e più diffusa in ufficio di parete mobile divisoria è quella utilizzata per suddividere in modo permanente un grande spazio in stanze più piccole o per crearvi all’interno un ambiente isolato dal punto di vista visivo e/o acustico. Si tratta di strutture che modificano la planimetria dell’ufficio ma senza necessità di fermare le attività per condurre lavori di muratura. I moduli aderiscono perfettamente sia al soffitto che al pavimento garantendo non solo stabilità ma anche isolamento acustico. Non possono essere quindi spostate manualmente dai lavoratori stessi con cadenza quotidiana, ma sono comunque più facilmente movimentabili di una parete tradizionale e quando vengono smontate non lasciano tracce.
- Pareti mobili free-standing. La parete divisoria mobile free-standing è costituita da uno o più moduli autoportanti, che si reggono cioè in piedi da soli, senza essere ancorati al pavimento o fissati al soffitto. Sono pareti molto leggere e facili da spostare, utili come elemento divisorio visivo, ma meno adatte a isolare anche acusticamente due stanze. Vengono in molti casi utilizzate anche come pareti pubblicitarie, su cui imprimere il logo, un messaggio e/o i colori dell’azienda.
- Pareti compattabili o impacchettabili. Sono tipiche delle grandi sale congressi o di grandi open space che necessitano di essere frequentemente suddivisi in spazi più piccoli per conferenze, riunioni o workshop. Sono composte da moduli, legati tra loro o indipendenti, che scorrono su un binario posizionato sul soffitto e che si ripiegano l’uno sull’altro quando non utilizzati.
I materiali delle pareti mobili divisorie
Le pareti mobili divisorie sono disponibili in diverse opzioni di personalizzazione, non solo a livello di dimensioni e meccanismi, ma anche di materiali.
Possono così adattarsi alle esigenze più disparate, in termini di funzionalità e di estetica. I classici materiali da parete mobile divisoria sono:
- legno,
- vetro,
- alluminio e pvc,
- anche abbinati tra loro.
Le pareti compattabili sono molto spesso in legno multistrato.
L’alluminio funge soprattutto da struttura portante, poi rivestita con diverse finiture come pannelli di legno o pvc, oppure integrata con sezioni in vetro.
Esistono anche pareti mobili monovetro, con una cornice in legno o alluminio e per il resto completamente vetrate, per isolare gli ambienti dal punto di vista acustico ma non visivo, lasciando passare la luce.
Le pareti free-standing, più leggere e facili da spostare, possono anche essere composte da una sezione di tessuto tesa su una struttura portante.
Materiali per Arredamento Ufficio: quali scegliere e perché
La scelta dei materiali per l’arredamento dell’ufficio conta tanto quanto quella del design dei mobili. È un momento chiave per la determinazione dello stile da imprimergli. E lo è di conseguenza per la definizione del messaggio che si vuole comunicare a chiunque vi transiti, ma anche per la creazione di un ambiente confortevole per i lavoratori.
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