Climatizzazione in Ufficio tutelando la salute dei lavoratori
Gli uffici post-pandemia devono essere costruiti o adattati mettendo al primo posto la salute dei lavoratori. Oltre a seguire le regole riguardanti l’obbligo di indossare mascherine, le aziende dovrebbero consentire ai lavoratori di lavarsi e disinfettarsi spesso le mani e di mantenere un corretto distanziamento tra le postazioni di lavoro.
Ma tra gli aspetti più importanti quando si tratta di salute in ufficio c’è senza dubbio la qualità dell’aria, da garantire grazie a una corretta ventilazione e filtrazione da parte dei sistemi HVAC, gli stessi che hanno il compito di migliorare il comfort ambientale.
Climatizzare, umidificare, ventilare e filtrare correttamente l’aria di una stanza significa perciò proteggere la salute di chi la frequenta da diversi punti di vista e certamente da quello delle vie respiratorie, che il Covid ha insegnato a tutelare anche più di quanto non si facesse già prima.
L’importante è gestire la climatizzazione in modo equilibrato e sottoporre gli impianti alla corretta manutenzione. Ecco qualche consiglio per farlo al meglio.
La ventilazione naturale
A determinate latitudini e, soprattutto, in certi periodi dell’anno, per creare un ambiente di lavoro confortevole potrebbe essere sufficiente o addirittura preferibile limitarsi a ventilarlo in modo naturale.
Quando le temperature non raggiungono valori estremi nell’uno e nell’altro senso e non sussistono altre controindicazioni, aprire porte e finestre e/o attivare una ventola meccanica potrebbero essere misure sufficienti a favorire un ricambio d’aria e a mitigare la temperatura interna.
Utilizzare in aggiunta ventilatori o pale da soffitto potrebbe facilitare ulteriormente la circolazione dell’aria.
Queste misure semplici e intuitive possono fare una differenza significativa per la qualità dell’aria interna e possono anche permettere di ridurre i consumi energetici e le conseguenti emissioni di gas serra.
Ma sono naturalmente meno controllabili di un HVAC, che permette di stabilire i giusti parametri ambientali.
Inoltre, tenere aperte le porte e le finestre per migliorare la qualità dell’aria interna diventa un controsenso nel caso in cui l’aria esterna sia molto inquinata, come accade sempre più spesso nelle grandi città, oppure carica di umidità.
Infine, si tratta di abitudini più adatte a edifici di piccole dimensioni, dove è più facile assicurarsi che scorra effettivamente un flusso d’aria.
Attenzione alle reception e alle altre postazioni di lavoro in prossimità di porte d’ingresso che danno sull’esterno. Se l’edificio in cui è collocato l’ufficio è molto frequentato, infatti, la continua apertura della porta e i conseguenti sbalzi di temperatura potrebbero disturbare il personale. In tal caso, sarebbe ideale creare una zona intermedia tra interno ed esterno o almeno installare pareti mobili in vetro attorno alle postazioni interessate.
I filtri HEPA
Un passo ulteriore che non richiede ancora l’attivazione dell’impianto HVAC è l’utilizzo di filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air filter), per integrare la ventilazione naturale.
Si tratta di filtri ad alta efficienza in grado di rimuovere almeno il 99,97% di polvere, polline, muffe, batteri ed eventuali altre particelle sospese nell’aria con una dimensione di 0,3 micron (µm).
Quest’ultimo è il valore che rappresenta il caso peggiore: le particelle di grandezze differenti vengono imprigionate con un’efficacia ancora maggiore.
I depuratori d’aria con filtri HEPA hanno il vantaggio di poter essere posizionati ovunque nell’ufficio, in base ai flussi d’aria, ai gradi di rischio e al tasso di occupazione delle stanze.
Esistono naturalmente dozzine di modelli sul mercato, che variano sia per il prezzo che per la velocità di erogazione di aria depurata. Per scegliere il più adatto bisogna valutare la dimensione, le necessità e le modalità di utilizzo dello spazio di destinazione, tenendo comunque conto che è possibile posizionare anche più filtri in uno stesso ambiente.
Distanze in Ufficio: dimensioni minime e disposizione scrivanie
Al giorno d’oggi, negli uffici c’è la tendenza a modularizzare e a ottimizzare gli spazi. In questo caso, per quel che riguarda l’arredamento bisogna prendere in considerazione i lavoratori e il loro benessere, ma anche gli spazi minimi per gli uffici
Come climatizzare correttamente l’ufficio con un impianto HVAC
La maggior parte degli uffici, comunque, oggi è dotata di un impianto di climatizzazione per riscaldare e raffreddare gli ambienti, che utilizza in genere un sistema ad aria. La temperatura, il tasso di umidità e la qualità dell’aria, infatti, influenzano notevolmente la produttività dei lavoratori, ma influenzano in modo ancora più dirimente la loro salute.
Innanzitutto, sarebbe ideale che l’impianto HVAC fosse controllabile tramite termostati smart, che permettano di programmarne e gestirne in modo centralizzato il funzionamento. In tal modo si avrebbe anche un maggiore controllo sui consumi energetici, oltre che sui parametri ambientali.
La temperatura impostata, a proposito, non dovrebbe mai superare i 21 gradi in inverno e non dovrebbe mai scendere sotto i 25 gradi in estate. Altrimenti lo sbalzo termico con l’esterno sarebbe troppo elevato, con il rischio di mettere in pericolo la salute dei lavoratori invece di tutelarla.
Senza contare l’inquinamento prodotto dal lavoro incessante e a pieno regime degli impianti, tra i principali responsabili della pessima qualità dell’aria nelle città. Per quanto riguarda l’umidità, il tasso ideale per l’essere umano è tra il 40% e il 60%. Per assicurare una percezione migliore di temperatura e umidità, però, sarebbe ideale anche scegliere sedute con tessuti traspiranti.
La ventilazione, infine, dovrebbe rimanere attiva non soltanto quando le persone sono presenti, ma anche prima, per ricambiare l’aria in tempo per il loro ingresso, e dopo, per ripulirla in seguito alla loro permanenza.
Anche la posizione dei macchinari o delle bocchette può fare la differenza: andrebbero poste infatti in alto, in modo tale da non avere arredi a sbarrare il passaggio dell’aria e da evitare che i getti d’aria colpiscano direttamente le persone.
Un aspetto fondamentale da non trascurare per non vanificare il lavoro dei macchinari è poi la manutenzione degli impianti e soprattutto la pulizia o sostituzione periodica dei filtri, in assenza della quale i rischi per la salute si moltiplicano.
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